La velocità, intesa come Agilità, Adattabilità, Fluidità è un fattore chiave per 2021 per rimanere rilevante e gestire i processi creativi, produttivi e finanziari.
Ma di quale velocità stiamo parlando?
- Quella della fast fashion?
- Ad ogni costo?
- Per il “business as usual”.
Agilità, velocità e adattabilità: adattare la domanda e l’offerta
- Reattività: una reazione più rapida alle tendenze, acquisti, opinioni sui social network, intelligenza digitale e dei consumatori. Un esempio sono i consumatori non accettano più sprechi come bruciare scorte in eccesso di H&M e Burberry.
- Consumer intelligence: cattura le micro tendenze
- Diminuire le quantità
- Produrre localmente e
- Rispondere molto rapidamente alla domanda.
- Collezioni: collezioni più corte. Una nuova organizzazione, circuiti più brevi e più semplici. Digitalizzazione di una serie di passaggi per andare più veloci.
- Gestione: gestire la propria attività in modo molto preciso, lungo tutta la catena e continuamente. Nuovi KPI, calcolo dei margini intermedi, data, social media, recensioni, ricerche di mercato, trascrizioni di chat dal vivo, monitorare il più possibile le vendite. La rapidità è fondamentale per comprendere le mutevoli richieste dei consumatori
- Adattabilità: rispondere in modo efficace all’incertezza e rapidamente agli shock/crisi. Processi riconfigurabili, parte di una produzione più vicina (on shore or near shore) per assicurare la produzione e partnership.
Integrare il principio di prudenza e le disruption nel calcolo dei margini finanziari
Secondo uno studio McKinsey 08/2020, il settore dell’abbigliamento è uno dei settori più esposti ad interruzioni della sua catena di fornitura. Risulta infatti il più esposto in caso di pandemia.
Le interruzioni diventeranno comuni. Dobbiamo integrare gli impatti finanziari nei costi:
> Un’interruzione inferiore a 100 giorni si verificherà ogni 3/4 anni
> Ogni 5 anni si verificherà un’interruzione di oltre 100 giorni
È importante rimanere prudenti e integrare/calcolare il costo finanziario di una possibile perturbazione nell’organizzazione e i costi di ogni anno.
L’azienda deve ora essere in grado di decidere e reagire rapidamente a tutti i tipi di impatti e segnali. Questo è possibile grazie a un’organizzazione più flessibile, processi più rapidi e un’offerta controllata e limitata (non è più possibile distruggere le collezioni).
Le aziende dovrebbero cercare di avere il livello di stock più basso possibile.
Serve un nuovo sistema economico: un’inversione di sistema (rispetto a una filiera lunga e complessa).
Sì, la velocità è una questione chiave per la moda. Ma velocità che è sinonimo di agilità e adattabilità. Va inoltre abbinata a tempi più lunghi:
Produzione: l’importanza di partnership solide e consolidate (subappaltatori, produttori) nel tempo. Saper costruire un ecosistema con fiducia e attenzione
Management: attenzione costante e benevolenza ai team, trasformazione dell’organizzazione e il modo in cui il potere viene esercitato in un’azienda. C’è un limite per i dipendenti ad essere sotto pressione, devono sentirsi aiutati con gentilezza.
?I believe in supporting people and brands to become the best version of themselves
➡️ Communication and marketing expert in fashion and luxury
➡️ Head of Fashion Brand Management Department & Professor of Marketing, Communication, and Business Development at Accademia del Lusso, Fashion, Design & Brand Management University in Milan
➡️ Professional and personal development Training & Coaching
➡️ Business Development & strategy Facilitator
Purpose, storytelling, values, experience, growth, contribution are my pillars.
‘If you are always trying to be normal, you will never know how amazing you can be”
Maya Angelou
francesca camoletto dice
Lavoro da dodici anni nel settore, e devo dire che mi ritrovo, come penso tanti colleghi, completamente d’accordo sull’analisi. Dopo questo ultimo anno, quelle che erano le falle del sistema già intuibili dagli addetti ai lavori, si sono palesate in tutta la loro forza con la pandemia. Da un lato i colossi della fast fashion hanno fatto i conti con i costi che le chiusure hanno comportato avvalendosi della loro presenza online per reagire alle perdite dei fatturati, dall’altro i piccoli imprenditori locali, molti dei quali assolutamente ignari dell’urgenza di creare una presenza online per restare protagonisti sul mercato, si sono ritrovati completamente , o quasi, sprovvisti di una componente ormai imprescindibile, quella del digitale.
Occorre snellire e ottimizzare quanto più possibile la filiera, ma ancor più importante è creare e strutturare un modus che collochi nuovamente la persona al centro. Catena produttiva e mole di prodotto da rivedere e concentrare, standard qualitativi da elevare e quantitativi da ripensare. La velocità è senza dubbio una caratteristica sine qua non, ma trovo necessario ed edificante rivedere e rifondare il concetto che sta alla base dell’intero processo, la cultura stessa che delinea e traccia le sorti dell’intero mercato globale.