
“Acquainbrick” è insieme il nome ed il progetto di una startup modenese. La sua mission è quella di rendere sostenibile uno dei nostri gesti più comuni. Parliamo di quello di comprare (e di conseguenza bere) l’acqua in bottiglia.
Partendo dall’assunto che noi tutti beviamo, spesso quest’esigenza si traduce in un eccessivo e, almeno in parte, immotivato consumo di plastica. Alcuni giovani imprenditori hanno studiato una soluzione che guarda al futuro con una chiave di lettura decisamente ecologica.
L’idea è quella di rendere riciclabile e più sostenibile il supporto che funge da contenitore per l’acqua, come già era stato fatto in passato per altre tipologie di bevande.
L’innovazione non è data solo dall’utilizzo del cartone che da forma ai brick, ma anche dal materiale impiegato per il tappo che li sigilla.
Questo deriva infatti dalla lavorazione della canna da zucchero. Questa alternativa più ecologica garantisce allo stesso tempo le medesime prestazioni di un comune tappo di plastica.

I fondatori della startup
Il progetto Acquainbrick nasce dall’idea di realizzare un prodotto di merchandising personalizzabile e funzionale al tempo stesso. Così, durante un soggiorno negli Stati Uniti, nasceva la sfida di ricreare qualcosa di simile anche in Italia.
Una volta terminato quello negli States, iniziava pertanto un nuovo viaggio -ancora in corso- per la giovane azienda e per i suoi fondatori. Tutti e quattro sono accomunati dallo stesso background accademico legato al mondo del marketing.
Andando con ordine, il ruolo di CEO è ricoperto da Christian Creati. Prima di intraprendere questa avventura aveva avuto modo di specializzarsi soprattutto nell’organizzazione di eventi ed allestimenti relativi al mondo della comunicazione. A seguire, Federico Lodesani e Federico Ragusa, rispettivamente CMO e Area Manager dell’azienda; l’ultima ad aggiungersi al team è stata Alice Garau Aroffu, responsabile del Green Project.

Acquainbrick: una nuova casa per il futuro
Anche se l’azienda è modenese DOC come due dei suoi fondatori, il futuro punta ad orizzonti più lontani. AcquaInBrick da luglio avrà infatti una nuova casa situata a Marradi, negli appennini tosco-romagnoli. Lo stabilimento, ancora in costruzione, ammonta a circa 6000 metri quadri ed è stato progettato nel rispetto dell’ambiente e del contesto in cui si inserisce. Il tutto senza mai dimenticarsi dei valori sociali ed ambientali che veicolano l’intero progetto.
L’azienda infatti collabora già con Pozos Sinfronteras e con ZeroCO2, rispettivamente per costruire pozzi artesiani in quelle località in cui l’acqua scarseggia e per contribuire alla riforestazione, compensando così le emissioni di anidride carbonica causate dalla costruzione del nuovo sito.
Le caratteristiche del Brick
Il brick si compone di diversi elementi. Primo fra tutti il cartone costituisce l’involucro esterno del contenitore e la cui cellulosa proviene da foreste certificate dalla Forest Stewardship Council (FSC).
I principali vantaggi attribuiti a questo particolare pack (oltre alla riciclabilità) sono la leggerezza del materiale e la compattezza che ne facilita sia lo stoccaggio che il trasporto.
La chiusura della confezione è invece, come riportato sopra, realizzata a partire dalla canna da zucchero. Questa alternativa non ha nulla da invidiare al tradizionale modello in plastica non vegetale.
Infine, lo strato più interno del brick si compone di un sottile strato di alluminio, che ad oggi risulta essere l’elemento maggiormente impattante dal punto di vista ambientale. Per questo motivo l’azienda è molto sensibile al tema della ricerca e sta attivamente cercando delle alternative che possano comporre il brick con materie al 100% vegetali.

Le partnership Acquainbrick attualmente in essere
Acquainbrick non risponde solamente ad una necessità, ma è un prodotto personalizzabile che si presta benissimo a veicolare i valori dei vari brand con cui collabora. Per questo, nel primo anno di vita della startup, sono state strette diverse partnership tra cui figurano alcuni colossi come Trenitalia, Virgin Active, Seletti e molti altri.
Questi sodalizi non sono passati inosservati ed infatti ad oggi le trattative in essere si sono moltiplicate, anche se ancora non tutte possono essere svelate.
Ad ogni modo, attualmente è possibile acquistare i brick sull’ e-commerce online e in alcuni punti vendita della catena Iper. Pertanto, anche se ancora non sappiamo prevedere con esattezza quando potremo incontrarlo ad un concerto o nel supermercato sotto casa, ciò che è certo è che si prospetta un futuro ricco di soddisfazioni per questo piccolo parallelepipedo di cartone.

Nonostante la laurea conseguita in Giurisprudenza, le mie passioni traggono origine da tutto ciò che è creativo. Amo soprattutto il cinema e nel tempo libero mi diletto studiando calligrafia. Se mi dovessi identificare in un oggetto, questo sarebbe la mia adorata Lettera22.
Lascia un commento