
E ’oggi necessario ed urgente adeguarsi alle mutevoli esigenze del mercato. Rendere pervasivo l’uso delle tecnologie e formare persone sia per acquisire skills specifiche sia per sviluppare una mentalità flessibile, agile e innovativa. E’ opportuno che questa metta il lavoratore e le aziende in condizione di adattarsi ai cambiamenti del mercato.
È fondamentale ridefinire il ruolo centrale dell’uomo come fulcro di questo processo evolutivo in cui cultura, sapere e crescita tecnologica stanno dando vita ad una nuova realtà.
L’intelligenza artificiale, il machine learning, i social media, rischiano di veicolare come unico messaggio la predicibilità di un mondo governato solo dalla tecnica, in cui si annulla il confine tra uomo e macchina. È bene ricordare, che le tecnologie sono a servizio dell’uomo e dei suoi bisogni. Questo vale non solo nell’ambito della produzione e dell’economia ma anche nei campi della medicina, della ricerca e di tutte le attività che contribuiscono al benessere sociale. L’essere umano ha imparato a convivere con le tecnologie digitali al punto tale da considerarle un’estensione del se’.
Il digitale è parte integrante del nostro lavoro, del nostro tempo libero, delle nostre relazioni, del nostro modo di vivere. In funzione di questo aspetto anche tutti i nostri modelli di business e le modalità del management hanno subito una trasformazione.
Le macchine non hanno le stesse capacità dell’uomo in termini di gestione dei processi cognitivi, creativi ed emotivi. Sono però indispensabili per accrescere e potenziare le capacità dell’uomo.

Un cambio di mentalità
Ma cosa succede quando i cambiamenti arrivano inaspettati e repentini?
Destabilizzazione ed incertezza che ne conseguono, sono fattori umani che vanno assolutamente accettati e sfruttati per stimolare la creatività, innovare i processi e usare al meglio tutte le potenzialità offerte dal mondo digitale. Sviluppare la capacità di improvvisare, migliora l’interazione e la performance globale, la rapidità nel prendere decisioni e l’adattamento alle crisi improvvise, che vanno vissute sempre come opportunità.
L’adattamento è la capacità di adeguarsi al cambiamento, alle strutture e ai mezzi di cui si dispone per affrontare le novità che arrivano dall’ambiente esterno.
Entrambi questi fattori ci permettono di perseguire i nostri progetti e raggiungere lo scopo.
Ma se è vero che la conoscenza e la percezione del mondo sono agevolate proprio dalla nostra natura corporea, come possiamo costruire l’esperienza sensibile attraverso un mondo sempre più ibrido?.
Le nuove tecnologie digitali hanno prodotto cambiamenti nella sfera sociale. Hanno modificato la natura della mentalità e dell’esperienza e creando contaminazioni incrociate che richiedono una costante negoziazione.
Nel suo lungo cammino evolutivo, la cultura umana è strettamente intrecciata allo sviluppo tecnologico, che è il risultato dell’umana tecnologia cognitiva. La realtà o ambiente fisico abitato, ha come antipodo, immaginazione e narrazione, fatte di Iconografia, simbolismo e suoni. Al centro, come protesi della nostra sfera sensoriale, c’è l’ambiente digitale, che promuove o facilita la mediazione tra gli individui e la realtà.
Le nuove tecnologie sono nate per velocizzare meccanismi di adattamento che altrimenti necessiterebbero di tempi umanamente lunghi, materializzando ciò che l’uomo può soltanto immaginare.

Il ruolo della tecnologia
La ricerca scientifica, ad esempio, ha intrapreso un’inevitabile svolta verso la mentalità digitale. Sfruttando la potenza delle nuove tecnologie e il peso crescente dell’informatica come mezzo per spingere in avanti i confini della ricerca cerebrale, delle neuroscienze cognitive e dei progressi TIC ispirati al cervello.
Accanto alla ricerca di base, i progressi tecnologici si prestano anche a nuove soluzioni e terapie, che aiutano i pazienti a gestire meglio le proprie condizioni, portando così a miglioramenti nella qualità della vita. Ma fino a che punto le nuove tecnologie possono migliorare e potenziare la nostra percezione del mondo? Il semplice movimento delle dita sullo schermo può sostituire la mera esperienza sensoriale dell’interazione fisica? Si può già parlare di tecno-sensi? Presto sarà possibile percepire profumi e odori attraverso un display? Questo difficile ma non impossibile salto nell’immediato futuro apre le porte a timore ed entusiasmo, a speranze e controversie, a vantaggi e rischi irreversibili.
L’unica certezza è che oggi è ancora possibile se lo si desidera, sporcarsi le dita di cioccolato addentando una fetta di torta Sacher.


Sono una Creativa Pubblicitaria, specializzata in Psicologia dei consumi e Marketing. Anni di esperienza nell’Entertainment, nella Film Industry e nelle Arti visive, hanno arricchito ed ampliato i miei interessi, fino a concretizzarsi nella scrittura creativa e giornalistica. Questa passione è nata dall’urgenza di convogliare ciò che conosco, ciò in cui credo e ciò che vorrei condividere, in una forma di comunicazione leale e sincera. Racconto la verità ma scrivo con i colori delle emozioni.
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