
Quando l’amore per la terra e l’ambiente scorre nel proprio sangue: l’impegno della famiglia Roveda ieri e oggi
Oltre 30 anni fa un imprenditore della Brianza con il Bio nel DNA prese l’iniziativa, assieme alla moglie, di creare il primo marchio verde per i prodotti di largo consumo. Nacque così la Fattoria Scaldasole, prima azienda in Italia impegnata a diffondere una nuova cultura. Quella del consumo del bio nella grande distribuzione e l’amore per la terra.
Quarant’anni fa termini come bio, sostenibilità, agricoltura biologica erano pressoché sconosciuti nel linguaggio comune, mentre oggi fanno sempre più parte della nostra quotidianità. La lungimirante famiglia Roveda, invece, già a metà degli anni 80 aveva le idee ben chiare. Essere Bio significava – e, ad oggi, la definizione non è diversa – creare prodotti pensati per il benessere dell’uomo e per quello del pianeta.
Gli inizi e l’agricoltura biologica

L’agricoltura biologica ha un occhio attento alla biodiversità, favorendo la naturale fertilità del suolo e limita, o esclude, l’utilizzo di prodotti chimici e degli OGM. Con questo concetto a mente, la Fattoria Scaldasole è entrata nelle case degli italiani. Produceva solo Yogurt Biologici, realizzati con le migliori materie prime e ingredienti biologici, fino a sviluppare anche un’apposita linea di yogurt per bambini. Gli anni successivi, l’offerta si è arricchita con la vendita anche di biscotti, caffè, uova, pasta e marmellate, dal sapore intenso ed autentico grazie alla rigorosa selezione delle migliori materie prime.
Gli anni 2000 e i giorni d’oggi: LifeGate Radio e la nascita di LifeGate
L’attenzione per la natura e l’amore per la terra è stata trasmessa al figlio, Enea, che porta avanti la filosofia della sua famiglia con i mezzi di comunicazione odierni. Ha iniziato, infatti, ad esprimere il valore del bio e, più nello specifico, della sostenibilità, iniziando come direttore artistico di Lifegate Radio. Di questa, in seguito, è diventato amministratore delegato, sempre con l’obiettivo di promuovere un modello di sviluppo sostenibile e il consumo consapevole. Oggi LifeGate, di cui Enea è CEO, è un network di informazione e consulenza per aziende che vanta una community di 5 milioni di utenti. Tutti questi sono accomunati dall’interesse per i temi ambientali – numero, visti gli andamenti, sicuramente destinato a crescere.

A confermarlo, i 36 milioni di Italiani che dichiarano che il rispetto sociale e ambientale guida le loro decisioni. Dati raccolti con la sesta edizione dell’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, la ricerca annuale che LifeGate realizza dal 2015 per presentare una panoramica di come la società italiana applichi i temi della sostenibilità alla prospettiva del futuro e quanto questi influiscano sulle scelte quotidiane.
Il 72% degli intervistati percepisce il rispetto sociale e ambientale come patrimonio comune in grado di influenzare le abitudini quotidiane. Tra questi, coloro che mostrano il maggior interesse sono soprattutto i giovani della Generazione Z (16-22 anni) e le donne, con un’età compresa tra i 35-54 anni, diplomate o laureate professionalmente attive.
Enea Roveda
L’amore per la terra e i progetti più significativi
Da subito LifeGate porta avanti numerose iniziative per consapevolizzare sulle tematiche ambientali e portare a casa risultati concreti. Grazie alla loro correlazione con eventi di stampo internazionale o per la causa altrettanto rilevante su scala macro, meritano una particolare menzione alcuni progetti avviati in questi decenni. Un esempio è Impatto Zero del 2002, ispirato dalle linee guida del Protocollo di Kyoto. Il progetto, infatti, calcola, riduce e compensa le emissioni di CO2 generate dalle attività di persone ed organizzazioni. Negli anni sono state calcolate le emissioni di 400 milioni di prodotti, dove possibile ridotte e compensate le residue con l’acquisto dei cosiddetti carbon credit
Per contrastare il global warming, nel 2005 ha preso avvio LifeGate Energy, energia pulita 100% rinnovabile ed a Impatto Zero. Contro uno dei peggiori nemici, invece, LifeGate PlasticLess ha raccolto 25.000 Kg di rifiuti plastici in Italia e in Europa in appena due anni.

Credit: Photo by Edward Howell on Unsplash
Complice anche l’impennata che ha avuto il digitale nell’ultimo biennio, per un futuro destinato ad essere sempre più digitalizzato, il Sustainability Custom Studio fornirà contenuti esclusivi alla community grazie ad una media house dedicata ai temi e ai trend sulla sostenibilità.
Un percorso decisamente virtuoso nato dalla sensibilizzazione e concretizzato da azioni significative nel corso degli anni. Ciò è stato portato avanti dalla visione pionieristica di una famiglia genuina letteralmente con “i piedi per Terra”.
Perché le aziende possono giocare un ruolo fondamentale per essere protagoniste sociali anche nella gestione del loro business. Attraverso nuovi modelli di operatività che permettano loro di generare valore e avere un impatto positivo sull’ambiente.

Intraprendente e curiosa, credo nella forza delle parole e nell’importanza di saper comunicare
in maniera coinvolgente ed efficiente per raggiungere il proprio obiettivo.
Viaggi, cibi, libri e il mio barboncino sono le mie passioni.
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