
L’inquinamento è diventato uno dei temi ambientali più pressanti: la produzione di oggetti in materiali non riciclabili o plastica usa e getta sta sovrastando la nostra capacità di gestirla.
Dalle montagne, passando per i corsi d’acqua, ogni anno sempre più rifiuti confluiscono nel mare. E da qui, grazie alle correnti, raggiungono ogni angolo del pianeta.
Questa forma di inquinamento è arrivata a livelli preoccupanti, ogni anno infatti finiscono in mare 8 milioni di tonnellate di materiale plastico. Entro 30 anni, ad esempio, il peso della plastica nel mare supererà quello delle specie marine viventi nello stesso. Questo è quello di cui molti parlano ma non tutti parlano di un altro aspetto legato allo smaltimento dei rifiuti.
Space Junk – i rifiuti spaziali
Infatti questo aspetto riguarda non solo il mondo che ci circonda ma arriva molto oltre, fino allo spazio. Da anni ormai, infatti, si parla di detriti spaziali – space junk – che “galleggiano tra gli astri” e ingombrano di fatto i cieli.
La spazzatura spaziale si può produrre in vari modi: dal materiale di scarto delle missioni o al loro termine, a causa del normale esaurimento di un’apparecchiatura; con collisioni o incidenti.

L’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, da anni cerca di aprire i dialoghi con le altre agenzie spaziali mondiali per venire a capo del problema dei detriti. Secondo le più recenti stime – condotte dall’ESA – ci sono 128 milioni di oggetti con dimensioni tra 1 mm ed 1 cm, 900.000 oggetti grandi tra 1 cm ed i 10 cm e 34.000 oggetti più grandi di 10 cm che attualmente sfrecciano intorno al nostro pianeta. Per una massa totale di oltre 8.800 tonnellate. Molti di questi viaggiano a circa 28.000 km/h, o circa 10 volte più velocemente di un proiettile.
Con le infrastrutture orbitali che stanno diventando sempre più importanti e fondamentali per svolgere diverse operazioni – soprattutto nel mondo della comunicazione – gli scienziati avvertono che quello dei detriti nello spazio è un problema destinato a diventare sempre più grande ed invadente.
I rifiuti dallo spazio alla terra
Questo argomento, di cui si sente non troppo parlare, rappresenta il lato oscuro dell’esplorazione spaziale: interessa già diffusamente le orbite attorno alla Terra e presto potrebbe invadere anche altri corpi del nostro Sistema Solare come la Luna e Marte, mete sempre più ambite per le future missioni.
Ma quanto sono rischiosi per noi? Al momento poco ma un aspetto da considerare è che la popolazione umana vive concentrata su una piccola parte della superficie terrestre, mentre oltre il 70% del globo è ricoperto dagli oceani.
Il nostro compito è quindi quello di prenderci cura dei mari a partire dai piccoli gesti.
5 gesti plastic-free alla portata di tutti

Le nostre azioni possono portare a grandi risultati, soprattutto se consideriamo quanto può essere fatto in merito ai rifiuti derivanti dalla plastica. Questa ha un grande impatto nella vita ed ecosistema degli ambient marini. Infatti la plastica è spesso fonte di morte per molti pesci e cetacei che la ingeriscono pensando sia plancton (alla base della catena alimentare). Oltretutto le plastiche alogene rilasciano sostanze chimiche nocive all’ambiente terrestre e marino.
Nonostante l’impegno di molte associazioni nel cercare di sensibilizzare le persone su questo allarmante e dilagante problema, l’inquinamento cresce incessantemente. Cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo? Come ridurre il consumo di rifiuti e di plastica? Tutti insieme possiamo fare una grande differenza, correndo verso il futuro.
I consigli pratici per ridurre rifiuti e plastica
Basta bicchieri e piatti di plastica
Purtroppo, ci sono ancora persone che li usano quotidianamente e altri che quando si ritrovano a cena degli ospiti preferiscono optare per tutto di plastica per una questione di pigrizia e praticità. Ma quanto lavare dei piatti in più è davvero così pesante?
Optare per i cibi sfusi anziché confezionati
Ci sono certi alimenti che sono confezionati eccessivamente, anche quando non serve. E se ci sono due formati, uno piccolo e uno un po’ più grande, cerchiamo di scegliere quello più grande, affinché il suo consumo duri di più e ci permette di salvare un po’ di plastica.

Preferire il fai da te
Perché non prediligere frullati e succhi fai da te? In questo modo sarà sia più salutare perché sapete cosa state assimilando e al tempo stesso contribuirete alla diminuzione dell’inquinamento dovuto dalla plastica. Non comprando succhi e derivati simili non avrete oggetti da buttare in seguito.
Basta anche con l’acqua in bottiglia e soprattutto con le bottigliette
L’acqua del rubinetto è un’ottima scelta sia perché risparmierete sia perché contribuisce alla diminuzione dei rifiuti di plastica. Fatta eccezione dei casi dove vi sono contaminazioni delle falde acquifere e cattiva gestione della rete idrica, l’acqua del rubinetto non fa male ed è sicura. Potete inoltre dotare i rubinetti di casa di appositi filtri e migliorare il gusto dell’acqua. Le bottigliette di plastica che si consumano giornalmente sostituitele con una bella borraccia termica che vi terrà fredda la vostra acqua o calda la vostra bevanda.
Quando si fa la spesa, portare le buste da casa
Perché riempire tante buste di plastica quando fate la spesa? Potete acquistare delle borse ad hoc, comode, pratiche e soprattutto che vi evitano di accumulare inutili bustine di plastica.
Abbiamo quindi visto che alla fine aiutare a salvare il nostro Pianeta ed ecosistema non è poi così difficile. Come abbiamo sempre saputo, è la somma dei piccoli gesti a fare la differenza! apriamo i nostri cuori e soprattutto le nostre menti

Intraprendenza, dinamismo e determinazione sono le qualità che più mi caratterizzano. Sto per conseguire una laurea triennale in Economia Aziendale e a breve inizierò la laurea specialistica in Sustainaibility and Innovation. La sostenibilità è infatti un tema che mi sta particolarmente a cuore e mi piacerebbe poter contribuire alla salvaguardia dell’ecosistema applicando di fatto il green al business.
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