
Eco-fashion, i principi sui quali si fonda e l’innovativa soluzione degli agritessuti
Il green shopping è un fenomeno che sta spopolando sempre di più soprattutto considerando la situazione ambientale disastrosa che sta sempre più prendendo piede.
Essere consumatori consapevoli ed eco-friendly non è infatti più una scelta, ma un dovere di tutti. L’industria della moda è la seconda industria più inquinante al mondo a causa di fattori come:
- lo sfruttamento e l’inquinamento delle risorse idriche;
- l’utilizzo di sostanze tossiche ed eccessivi sprechi e consumi;
- tendenza di tenere capi di abbigliamento per un breve ciclo di vita, che porta come conseguenze elevati sprechi e accumuli di prodotti spesso non biodegradabile e nocivi per l’ambiente.
L’obiettivo della green economy applicata al settore della moda è quello di ridurre al minimo l’impatto ambientale. L’abbigliamento green si caratterizza per l’utilizzo di fibre prive di pesticidi e di energie rinnovabili e sostenibili (energia solare, eolica, idroelettrica, etc.). Inoltre si focalizza in particolar modo sul riciclo e sulla riduzione complessiva di acqua e rifiuti chimici.

Cosa racchiude il mondo eco-fashion?
Nello specifico, la definizione “eco-fashion” non fa riferimento solo alla filiera produttiva. Tende a evidenziare anche il rispetto delle persone e dei lavoratori, dell’ambiente e degli animali.
I principi che lo guidano sono infatti:
- Condizioni di lavoro dei dipendenti e delle persone: bisogna tutelare la manodopera rispettando il contratto, l’orario, il compenso, le condizioni e l’ambiente di lavoro per combattere lo sfruttamento dei lavoratori (che caratterizza principalmente il c.d. fast-fashion)
- Produzione sostenibile: abbattimento dei concetti di “usa e getta”.
Nell’eco-fashion l’intera filiera produttiva è focalizzata nel ridurre il più possibile l’impatto che ha sull’ambiente e l’ecosistema. - Diritti degli animali: da sempre gli animali hanno svolto un ruolo importante nella moda. È arrivato il momento di combattere lo sfruttamento, il maltrattamento e l’uccisione degli animali per la produzione di lana, pelli, pellicce, avorio. Esistono molti metodi alternativi cruelty free.

Ad oggi sentiamo parlare spesso di responsabilità sociale e green economy.
Ma cosa possiamo fare per contribuire a preservare il nostro ecosistema? Tra le cose più comuni e diffuse ci sono il riciclaggio, la scelta consapevole del consumatore – indirizzata verso aziende che adottano politiche green ed etiche, il business del re-sale, cioè la vendita di abiti usati.
Quest’ultimo in particolare è cresciuto 21 volte più velocemente rispetto al mercato dell’abbigliamento tradizionale. Entro il 2024 è stimato che raggiunga un valore di 64 miliardi di dollari. Niente male!
Le fondamenta del concetto
Ciò che sta alla base dell’eco-fashion è la continua ricerca di materiali green che siano ecologici e rinnovabili. La loro caratteristica principale è che devono essere non dannosi per l’ambiente e con il minimo spreco di risorse naturali.
A dare una scossa creativa ed innovativa ci ha pensato l’Associazione Cia-Agricoltori Italiani Donne, promuovendo la linea di green fashion ed eco-friendly degli “agritessuti”. La novità tessile della moda ecologica riguarda stoffe e tessuti biologici colorati con ortaggi, radici e frutta.

«L’industria tessile è la seconda più inquinante al mondo» annunciano le donne dell’Associazione Cia-Agricoltori in campo. «È responsabile del 20% dello spreco globale di acqua e del 10% delle emissioni di anidride carbonica. Una maglietta richiede in media 2.700 litri d’acqua per essere prodotta, un jeans fino a 10.000, utilizzando soprattutto fibre e coloranti di sintesi».
«È una filiera tutta da costruire ma di cui abbiamo il know-how» afferma la presidentessa Cia Pina Terenzi.
Abbiamo quindi tutte le carte in tavola per poter migliorare il nostro Pianeta, ora sta a noi!

Intraprendenza, dinamismo e determinazione sono le qualità che più mi caratterizzano. Sto per conseguire una laurea triennale in Economia Aziendale e a breve inizierò la laurea specialistica in Sustainaibility and Innovation. La sostenibilità è infatti un tema che mi sta particolarmente a cuore e mi piacerebbe poter contribuire alla salvaguardia dell’ecosistema applicando di fatto il green al business.
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