
Che Dodo sia sempre stata particolarmente sensibile alle tematiche ambientali è senza dubbio cosa nota, ma in occasione dell’Earth Day l’azienda si è decisamente superata. Lo scorso giugno infatti, ha annunciato la collaborazione con Anne-Sophie Roux, giovane imprenditrice francese e fondatrice dell’impresa sociale Tēnaka. Il progetto che i due enti si propongono di realizzare, è scandito in due fasi. La prima è già stata avviata nel 2020 e consiste nel ripristinare 1.000 m2 di barriera corallina a Tyoman. La seconda prevede invece la riforestazione di due ettari di terra nello stato di Sabah piantando circa 3.000 mangrovie.
Una partnership da collezione
La partnership tra le due aziende ha portato all’ideazione di due diversi braccialetti. Uno sui toni dell’azzurro (lanciato lo scorso anno) e l’altro su quelli del verde, in vendita a partire da giugno 2021. Ovviamente la palette non è casuale, ma rimanda alle sfumature di quegli oceani e foreste che Dodo si (e ci) promette di salvaguardare. Entrambe le versioni del gioiello sono composte esclusivamente da materiali sostenibili.
In particolare, l’elemento di punta di questa collezione è dato dalla lavorazione della plastica. Questa viene letteralmente raccolta nel Mediterraneo e successivamente, trasformata nelle classiche “pepite”, da sempre marchio di fabbrica della maison. Ogni persona che acquisterà il braccialetto riceverà inoltre un codice. Con questo potrà accedere al sito e verificare lo stato dei lavori sulla Tēnaka Scienze Platform.

“Tēnaka e DoDo sono in linea con i nostri valori fondamentali da sempre proiettati verso il rispetto e la protezione del nostro pianeta. Siamo, così, orgogliosi di lavorare con il team giovane e appassionato di Tēnaka, supportando l’approccio innovativo che impiegano per la ricostruzione delle barriere coralline del mondo. Non vediamo l’ora di creare un futuro più sano supportato dallo spirito di cooperazione e dalla consapevolezza che condividiamo la stessa terra e la stessa casa”.
Così si è espressa Sabina Belli, CEO di Dodo. Sottolinea in questo modo la convinzione che lusso e sostenibilità non possano più permettersi di viaggiare su binari paralleli.
Dodo come Brand sostenibile
L’idea di dare vita ad una linea di gioielli unisex e composti da un solo grammo d’oro nasce nel 1994 alle Mauritius. Proprio in questo luogo viveva un tempo il leggendario Dodo. Pomellato, battezzando la nuova collezione in onore dell’uccello estinto, ha avviato così una tendenza altresì denominata Dodomania.
L’enorme celebrità acquisita negli anni si deve infatti, all’iniziativa di realizzare dei piccoli ciondoli con la forma vari di animali (a partire proprio dal Dodo). Ognuno di questi con un diverso significato.

Nel tempo sono poi state proposte diverse collezioni e collaborazioni. Quello che non è mai cambiato è l’attenzione all’ambiente e soprattutto alla provenienza dei materiali utilizzati per la fabbricazione dei gioielli. Proprio per questo l’azienda ha ottenuto la certificazione del Responsible Jewellery Council, che attesta l’impegno volto a minimizzare l’impatto ambientale nel rifornimento delle materie prime. All’utilizzo di oro 100% sostenibile si aggiunge anche l’obiettivo della tracciabilità delle pietre preziose e della continua ricerca delle medesime garanzie anche per la reperibilità dell’argento.
Perché un braccialetto può fare la differenza?
Qualcuno pensa che per cambiare il mondo ed il proprio modo di vivere sia necessaria una rivoluzione. O magari che questa debba essere fatta di gesti grandiosi o dispendiosi e quindi al di fuori della portata dei più. C’è spesso la tendenza di guardare alle soluzioni green come a un qualcosa di molto lontano dalla nostra quotidianità. Per questo in una società che percepisce ancora la sostenibilità come rinuncia e sacrificio, anche in un braccialetto in plastica riciclata possiamo riscoprire un grande significato.
Si tratta infatti di trasmettere (giustamente) il messaggio che anche nelle piccole cose si può e si deve fare la differenza.

La chiave di un futuro sostenibile non la si troverà infatti in uno stravolgimento completo di quello che ormai è uno stile di vita consolidato.
La si può cercare piuttosto nell’attenzione e nella cura delle scelte di tutti i giorni, nel sostenere un’iniziativa piuttosto che un’altra. Oppure, perché no, la si può trovare nel regalare ad un amico un braccialetto che si porta dietro un messaggio di speranza.
Perché c’è più gusto nell’indossare un accessorio con cui abbiamo contribuito a fare del bene a noi stessi e agli altri. E soprattutto è confortante la consapevolezza che quelle mangrovie, che ad oggi non sono altro che dei piccoli arbusti, un domani saranno il respiro dei questo pianeta, il nostro.

Nonostante la laurea conseguita in Giurisprudenza, le mie passioni traggono origine da tutto ciò che è creativo. Amo soprattutto il cinema e nel tempo libero mi diletto studiando calligrafia. Se mi dovessi identificare in un oggetto, questo sarebbe la mia adorata Lettera22.
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